Lorenzo Senni è stato affascinato dalla cultura dance mentre vedeva gli amici più stretti interagire con un mondo chimico tinto di neon che rimaneva in contrasto con il suo. Ha abitato la scena punk hardcore straight edge locale: un batterista adolescente che ha assorbito l’età d’oro della trance e del gabber aneddotico. Quando ha pubblicato “Quantum Jelly” nel 2012 ha segnato l’inizio di una sfida continua, usando il linguaggio estetico della musica dance – in particolare il preset “Supersaw” sull’iconico sintetizzatore JP-8000 della Roland – con la sua iconica “pointillistic trance”. Ogni disco da allora ha raffinato questa idea iniziale; Senni ha imparato in pubblico, scolpendo il suo suono e spacchettando il suo mutevole rapporto con la musica dance mentre cercava di sposarlo con l’immediatezza tematica della musica rock straight edge. Con “Scacco Matto” voleva vedere fino a che punto poteva spingere queste idee. Il titolo, infatti, fa riferimento alla costante partita a scacchi che Senni gioca con se stesso quando scrive musica. Mentre il suono è ancora basato sulla Roland JP-8000, l’influenza della trance è ora nel DNA, piuttosto che semplicemente in superficie. È un album che vive di umorismo in un panorama dance sempre più cupo, che dà la priorità alla techno in scala di grigi e all’iconografia consapevolmente oscura.